Il nuovo governo di estrema destra italiano ha piani abbandonati per consentire agli esercenti di rifiutare pagamenti con carta inferiori a 60 euro ($ 64), a seguito delle pressioni dell’Unione Europea.
Ministro dell’Economia Gian Carlo Giorgetti ha confermato l’inversione di marcia mentre domenica ha presentato gli emendamenti al bilancio 2023.
La scorsa settimana la Commissione europea ha approvato l’orientamento generale del primo bilancio del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni, ma ha avvertito che le mosse per aumentare l’uso del contante rischiano gli sforzi per combattere l’evasione fiscale.
“Dobbiamo trovare soluzioni compatibili con le raccomandazioni e gli standard di riferimento, anche a livello europeo”, ha detto Giorgetti a una commissione parlamentare.
Il governo aveva proposto agli esercenti di rifiutare i pagamenti con carta per transazioni di valore inferiore a 60 euro senza incorrere in sanzioni, insieme a misure per aumentare il massimo per i pagamenti in contanti nei negozi da 2.000 a 5.000 euro, che ha suscitato critiche anche da parte di Bruxelles.
Il piano per alzare il tetto dei pagamenti in contanti andrà avanti.
La Commissione Europea aveva precedentemente raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale rafforzando i pagamenti elettronici e limitando le soglie per i pagamenti in contanti.
L’applicazione di sanzioni agli esercenti che hanno rifiutato i pagamenti con carta è stato anche uno degli obiettivi concordati nell’ambito di un piano di ripresa post-pandemia dell’UE, da cui l’Italia riceverà quasi 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti entro il 2026.
La Banca d’Italia ha anche criticato i pagamenti in contanti come favoreggiamento dell’evasione fiscale, che costa all’Italia circa 100 miliardi di euro all’anno.
Un’altra misura criticata da Bruxelles, un condono fiscale sui debiti fino a 1.000 euro dal 2000 al 2015, è stata rinviata di tre mesi, in base all’ultima bozza di bilancio.
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