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Economia

Nessun giorno di consegna in Italia poiché i motociclisti scioperano per i diritti

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I motociclisti fanno appello ai clienti di non ordinare venerdì 26 marzo nell’ambito dello sciopero #nodeliveryday.

Gli autisti delle consegne e i ciclisti, conosciuti in Italia come i motociclisti, stanno organizzando uno sciopero venerdì 26 marzo per protestare per migliori diritti, riporta il quotidiano italiano La Repubblica.

Nell’ambito dell’azione “No Delivery Day”, i lavoratori del settore delle consegne invitano le persone a non ordinare pasti o acquisti da casa oggi.

Lo sciopero arriva due giorni dopo la firma di un accordo tra sindacati e corrieri per monitorare e fermare lo sfruttamento dei corrieri, ma la battaglia per i diritti dei lavoratori continua.

L’azione è stata convocata dalla rete nazionale RiderXiDiritti, sostenuta da molti sindacati, con i motociclisti che hanno sottolineato di aver lavorato durante la pandemia di covid-19 con poche protezioni fornite.

“Il 26 marzo i ruoli si invertiranno, questa volta i riders di tutta Italia si fermeranno in attesa di ricevere qualcosa: un contratto vero, con tutele reali, garanzie concrete, correttezza e rispetto per il proprio lavoro. Insomma, un collettivo nazionale accordo”, scrive il sindacato Uiltucs sul proprio sito.

La Repubblica riferisce che le iscrizioni sindacali tra i corrieri si stanno moltiplicando in tutta Italia mentre i lavoratori cercano diritti in un settore che il governo italiano ha definito “essenziale” durante la crisi del covid-19.

La sezione di Ancona del sindacato Nidil CGIL delinea la propria motivazione a sostegno dello sciopero: “I riders non hanno diritto a ferie, malattia, TFR, indennità di lavoro notturno e durante la pandemia, mentre i guadagni in piattaforma sono aumentati, questi lavoratori hanno subito un netto peggioramento delle loro condizioni di lavoro”.

All’appello ha fatto eco la sezione milanese del sindacato Cgil che afferma: “Il 26 marzo sostenete lo sciopero dei riders: non ordinare!”

L’azione arriva quattro giorni dopo che i dipendenti del colosso della vendita al dettaglio online Amazon hanno organizzato uno sciopero di un giorno, il primo del suo genere in Italia, per chiedere migliori condizioni di lavoro.

Credito fotografico: Luca Ponti / Shutterstock.com.

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Economia

L’Italia taglia i sussidi per i disoccupati

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Meloni svela tagli fiscali e riforme del mercato del lavoro il 1° maggio.

Lunedì il governo italiano ha approvato un decreto che riduce le prestazioni assistenziali per i poveri e i disoccupati, oltre a svelare tagli fiscali per i lavoratori a basso reddito e rendere più facile per le imprese assumere lavoratori con contratti a breve termine.

Le misure facevano parte di un pacchetto di riforme del mercato del lavoro annunciato dal premier Giorgia Meloni a seguito di una riunione di gabinetto in occasione della Giornata internazionale dei lavoratori.

Il “reddito di cittadinanza” che il governo sta ridimensionando è un’indennità mensile per le famiglie e le persone con reddito basso, pensata per aiutare con le spese di base come cibo, bollette e affitto.

Il sussidio è stato a lungo nel mirino del governo di coalizione di destra guidato da Meloni, tra affermazioni secondo cui il programma di welfare è soggetto ad abusi e scoraggia le persone dal cercare lavoro, in particolare per lavori a bassa retribuzione.

Meloni ha detto che dal prossimo anno il sussidio sarà suddiviso in due prestazioni distinte per distinguere tra “chi può lavorare e chi non può”.

Lo Stato sovvenzionerà le persone inabili al lavoro per disabilità o impegni familiari, con pagamenti mensili fino a 500 euro, mentre a coloro ritenuti idonei al lavoro sarà ridotta l’indennità, fino a un massimo di 350 euro mensili, e saranno tenuti a frequentare programmi di formazione professionale.

Con le riforme del 1° maggio il governo introdurrà sgravi fiscali, da luglio a dicembre, a beneficio di chi ha un reddito annuo inferiore a 35.000 euro.

In un videomessaggio la Meloni si è detta “estremamente orgogliosa” della mossa che ha salutato come “il taglio fiscale più importante degli ultimi decenni”, sostenendo che aumenterebbe le buste paga per i redditi più bassi fino a 100 euro al mese.

IL reddito di cittadinanza è una politica di punta del partito Movimento 5 Stelle il cui leader Giuseppe Conte era il primo ministro italiano quando lo schema è stato introdotto nel 2019.

Lunedì Conte ha criticato le riforme del Labor Day, sostenendo che le misure “costeranno caro ai lavoratori già poveri e sottopagati”.

Elly Schlein, leader del Partito Democratico di centro-sinistra, ha criticato gli sforzi del governo per facilitare l’assunzione di lavoratori con contratti di lavoro a breve termine, sostenendo che la mossa “ruba il futuro alle generazioni future”.

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Economia

Roma affronta scioperi e proteste il 17 novembre

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Ricercato a Roma https://www.wantedinrome.com

Wanted in Rome è una rivista mensile in inglese per espatriati a Roma fondata nel 1985. La rivista copre le notizie di Roma che potrebbero interessare i residenti di lingua inglese e italiana e anche i turisti. La pubblicazione offre anche annunci, foto, informazioni su eventi, musei, chiese, gallerie, mostre, moda, cibo e viaggi locali.

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Economia

I sindacati italiani proclamano lo sciopero per il 12 dicembre

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I principali sindacati italiani hanno programmato uno sciopero di tre ore per lunedì 12 dicembre, in segno di protesta contro il bilancio di emergenza del primo ministro italiano Mario Monti noto come piano Salva Italia.

I sindacati CGIL, CISL e UIL sono preoccupati per l’impatto che il bilancio avrà sui lavoratori che rappresentano, in particolare le misure che riguardano le pensioni e la nuova età pensionabile.

Nel 2012 l’età pensionabile passerà da 65 a 66 anni per gli uomini e da 60 a 62 anni per le donne, mentre il numero minimo di anni di contribuzione pensionistica necessari per andare in pensione prima della pensione passerà da 40 a 42 anni per gli uomini e 41 anni per le donne.

È inusuale che le tre federazioni sindacali scioperino contemporaneamente perché negli ultimi anni le loro risposte alle politiche economiche del governo sono state spesso contrastanti.

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