L’Italia si inchina alle proteste straniere e interne
Dopo una settimana di voci e incertezze, la controversa ritenuta d’acconto del 20% su tutti i redditi trasferiti dall’estero su conti bancari personali in Italia è stata sospesa fino al 1° luglio. La ritenuta d’acconto è entrata in vigore il 1° febbraio, cogliendo di sorpresa non solo i privati ma anche molte banche.
Ora il ministero del Tesoro ha emesso un comunicato secondo cui tutti i soldi assoggettati all’imposta dal 1° febbraio devono essere rimborsati immediatamente, con gli interessi.
Tuttavia, il regolamento non può essere definitivamente cestinato fino a quando il provvedimento, che risale al dicembre 2013, non sarà stato revocato. Secondo l’annuncio del Agenzia delle Entrate questo è un lavoro per il nuovo governo.
La norma si applicava alle rimesse dei redditi di tutti i residenti in Italia – siano essi italiani o stranieri – colpendo coloro che avevano redditi da investimenti all’estero, nonché pensioni e redditi legalmente conseguiti all’estero, già tassati alla fonte o meno. Solo coloro che potevano fornire alle banche la prova che il denaro rimesso era capitale piuttosto che reddito erano esenti.
Il regolamento è stato momentaneamente sospeso in quanto non più necessario a causa del miglioramento dello scambio di informazioni in materia fiscale e dei flussi di denaro transfrontalieri, soprattutto in Europa e con gli Stati Uniti.
Resta inteso che l’opposizione al regolamento è stata sollevata sia all’estero che in Italia, in particolare dalla Commissione Europea, che ha sollevato dubbi sulla sua violazione o meno del libero flusso di merci e denaro in tutta l’UE.
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