La mossa arriva tra l’impennata dei prezzi della benzina e del diesel.
Il 25 e 26 gennaio i distributori di benzina in Italia sciopereranno per protestare contro gli aumenti speculativi dei prezzi alle pompe dopo che il governo di Giorgia Meloni non ha rinnovato lo sconto sulle accise all’inizio di quest’anno.
L’azione di sciopero di due giorni è stata confermata giovedì dopo l’ultimo giro di colloqui infruttuosi tra il governo ei sindacati che rappresentano le stazioni di servizio italiane.
Lo sciopero inizierà alle 19.00 di martedì 24 gennaio e durerà per le successive 48 ore, riferisce RAI News, e interesserà anche le pompe self-service.
I prezzi sono fortemente aumentati a gennaio dalla fine dello sconto sulle accise sui carburanti – introdotto lo scorso marzo dal precedente governo di Mario Draghi – nel tentativo di ridurre i prezzi dei carburanti.
In un comunicato diffuso il 12 gennaio, le associazioni rappresentative delle stazioni di servizio italiane hanno affermato che lo scopo dello sciopero è fermare “l’ondata di fango” contro un settore di “lavoratori onesti” e “cercare di ripristinare la verità”.
Lo sciopero è stato annunciato pochi giorni dopo che il governo ha approvato un decreto per aumentare la trasparenza dei prezzi del carburante per fermare gli aumenti speculativi, obbligando le stazioni di servizio a esporre il prezzo medio nazionale del carburante accanto ai prezzi praticati.
Le misure prevedono anche un tetto ai prezzi del carburante nelle stazioni sulle autostrade, con sanzioni per chi non li rispetta.
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