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Cultura

Fellini guida a Roma – Ricercato a Roma

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Alla scoperta dei siti romani più legati al grande regista Federico Fellini, nato a Rimini nel 1920 e morto nella capitale italiana nel 1993.

fontana di Trevi
Il punto di riferimento più facilmente associato a Fellini è senza dubbio la Fontana di Trevi, la cui maestosità barocca ha avuto un ruolo centrale La dolce vita (1960). La scena più famosa del film vede l’attrice svedese Anita Ekberg immerso nelle acque della fontana, seducente Marcello Mastroianni per inseguirla. Alla morte di Mastroianni nel 1996 la città chiuse le acque della fontana, drappeggiando di nero il monumento; quando Ekberg morì nel 2015, sopra la fontana era appeso uno striscione gigante con la scritta “Ciao Anita”.

La scena della Fontana di Trevi da La dolce vita

Via Veneto
Sinonimo della cosiddetta capitale dolce Vita Era degli anni ’50, Via Veneto era il luogo di ritrovo delle star del cinema straniero quando Roma era conosciuta come “Hollywood sul Tevere”. Questo affascinante afflusso di celebrità ha attirato orde di paparazzi, in cui Fellini ha drammatizzato La dolce vita. Il regista ha fatto da sfondo anche a Via Veneto Le notti di Cabiria (1957), protagonista Giulietta Massina (moglie di Fellini) come prostituta a Roma che cerca invano il vero amore.

Colosseo
Fellini era noto per nutrire i gatti del Colosseo durante le riprese Lo Sceicco Bianco (1952) con Alberto Sordi, con l’antico anfiteatro che fa da sfondo anche alla corsa motociclistica all’inizio del Roma (1972).

Piazza di Spagna
La scalinata di Trinità dei Monti fa da sfondo spettacolare Lo Sceicco Bianco quando gli sposi Oscar (Leopoldo Trieste) e Wanda (Brunella Bovo), ammirano l’imponenza di una pensione in via Sistina.

Anita Ekberg nel Boccaccio ’70 in EUR

euro
Fellini aveva un debole per la simmetria razionalista dell’architettura fascista, con il quartiere EUR a sud di Roma la dolce vita e Le Tentazioni del Dottor Antonio (1962) dal film antologico Boccaccio ’70 (1962).

San Pietro
La dolce vita si apre con una prospettiva panoramica di San Pietro, con Marcello che sorvola su un elicottero che trasporta una statua di Gesù. Più avanti nel film, sale in cima alla cupola accanto a Ekberg. Piazza S. Pietro fa da sfondo al finale di Lo Sceicco Bianco che caratterizza anche il vicino Castel S. Angelo.

Via Margutta
Fellini abitava in via Margutta, dove al civico 110 si trova una targa in suo onore, e frequentava regolarmente il caffè Canova nella vicina piazza del Popolo, che oggi espone cimeli felliniani. Piazza del Popolo è presente anche in La dolce vitadove Marcello e Maddalena (Mastroianni e Anouk Aimée) rimorchiano una prostituta.

Stazione Termini
Sebbene sia il punto di riferimento meno affascinante di questa lista, la Stazione Termini è apparsa in molti dei film di Fellini, tra cui Lo sceicco bianco, I vitelloni (1953), Le notti di Cabiria, Romae Zenzero e Fred (un film del 1986 con Marcello Mastroianni e Giulietta Masina).

Terme di Caracalla
Questo imponente complesso termale del terzo secolo presentava entrambi Le notti di Cabiria e La dolce vitamentre un altro punto di riferimento più lontano sull’Appia Antica – il Mausoleo di Cecilia Metella – è apparso in Roma.

Giulietta Masina e Federico Fellini a Fregene

Fregene
Fellini possedeva una villa (poi demolita) in questa località balneare vicino a Roma (Via Volosca 13), che riproduceva l’ambientazione di La dolce vitala celebre scena finale. Compare anche in Lo Sceicco Bianco, Giulietta degli Spiriti (1965) e Città delle donne (1980).

Cinecittà
I sacri studi cinematografici di Cinecittà, nei sobborghi di Roma, sono stati i luoghi in cui Fellini ha girato la maggior parte dei suoi film. Cinecittà ha recentemente aperto un museo dedicato al cinema italiano che rende omaggio, ovviamente, a Fellini.

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Cultura

L’Italia apre il Museo Caruso a Napoli

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Napoli omaggia il tenore Caruso di un museo.

Il primo museo nazionale italiano dedicato al grande tenore Enrico Caruso ha aperto mercoledì a Napoli, 150 anni dopo la nascita della leggenda dell’opera nella città italiana.

Ospitato nel Palazzo Reale, il nuovo Museo Caruso contiene mostre multimediali tra cui registrazioni musicali e filmati accanto a documenti d’archivio, costumi e fotografie.

Salutando Caruso come “il più grande tenore che sia mai esistito”, la curatrice del museo Laura Valente ha detto ai giornalisti: “Al di là del suo grande talento e della sua straordinaria voce, ha davvero forgiato un nuovo modo di cantare, di esprimersi sul palco, in un certo modo, come ha fatto Maria Callas”.

“Caruso è stato un artista straordinario. La critica dice che è uno dei più grandi tenori di tutti i tempi” – ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – “ma direi anche che rappresenta un’immagine positiva di Napoli nel mondo”.

Nato nel 1873, Caruso ha realizzato quasi 250 registrazioni e ha tenuto recital e spettacoli operistici in tutto il mondo.

Una star globale, è stato il primo artista a vendere più di un milione di copie di un disco – Vesti la giubba da Leoncavallo Io Pagliacci – nel 1902.

Tuttavia, nonostante il suo successo internazionale, Caruso giurò di non cantare mai più nella sua città natale dopo le tiepide recensioni della sua esibizione al Teatro S. Carlo nel 1901.

Morì a Napoli nel 1921, all’età di 48 anni, ed è sepolto nel cimitero cittadino di S. Maria del Pianto.

L’ingresso al Museo Caruso è compreso nel biglietto per il Palazzo Reale di Napoli.

Foto Musei Italiani – Twitter

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Cultura

Installazione artistica di Michelangelo Pistoletto distrutta da un incendio a Napoli

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Di Pistoletto Venere degli Stracci è stato installato due settimane fa.

Un’installazione di arte pubblica del celebre artista contemporaneo italiano Michelangelo Pistoletto è stata completamente distrutta da un incendio a Napoli all’inizio di mercoledì 12 luglio.

L’opera monumentale, intitolata Venere degli Stracci O Venere degli stracciè stato installato due settimane fa in Piazza del Municipio, alla presenza dell’artista e del sindaco Gaetano Manfredi.

Michelangelo Pistoletto con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi all’inaugurazione di Venere degli Stracci in Piazza del Municipio il 28 giugno. Foto Comune di Napoli.

Ancora ignote le cause dell’incendio, sono in corso accertamenti per accertare se il rogo sia stato doloso o frutto di un incidente.

L’opera è stata svelata il 28 giugno nell’ambito dell’iniziativa Napoli Contemporanea 2023 che ha l’obiettivo di dare spazio all’arte contemporanea negli spazi pubblici all’aperto di Napoli.

Pistoletto, che ha da poco compiuto 90 anni, è pittore, action artist e teorico dell’arte ed è uno dei principali rappresentanti del movimento italiano dell’Arte Povera.

Il suo lavoro è attualmente oggetto di una grande retrospettiva al Chiostro del Bramante di Roma.

Foto di copertina Agenzia Nova

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Cultura

Il ministro della cultura italiano fa una gaffe all’evento del premio del libro

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Premio Strega vinto dalla compianta Ada D’Adamo.

Il ministro della cultura italiano Gennaro Sangiuliano è sotto accusa dopo aver insinuato di non aver letto i libri selezionati per il Premio Strega, il massimo riconoscimento letterario italiano, nonostante abbia votato.

Durante la premiazione di giovedì sera a Roma – che ha visto vincere postuma la recentemente scomparsa Ada D’Adamo con il suo libro Vieni d’aria – il presentatore dell’evento Geppi Cucciari ha chiesto al ministro della cultura di dire qualche parola.

“Ho ascoltato le storie che questa sera si esprimono in questi libri selezionati e sono tutte storie che ti catturano e ti fanno pensare” – ha detto Sangiuliano – “Proverò a leggerle”.

Seguì un silenzio imbarazzato, con un Cucciari apparentemente stordito che chiedeva: “Ah… tu… non li hai letti?”

Sangiuiliano ha poi insistito sul fatto di aver letto i libri selezionati – “perché ho votato” – prima di affermare che intendeva dire che voleva “approfondirli”.

“Oltre la copertina, dentro!”, ha scherzato Cucciari, prima di lanciare un applauso al ministro.

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