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Cultura

Gli scavi della Via Appia portano alla luce tesori e misteri a Roma

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L’Appia Antica fa notizia mentre l’Italia chiede lo status di patrimonio mondiale dell’UNESCO per l’antica strada romana.

Gli archeologi di Roma hanno scoperto un’antica statua di Ercole durante i lavori di scavo nel Parco Scott, parte del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

La statua in marmo a grandezza naturale è emersa dal sito, situato tra la trafficata strada Cristoforo Colombo e la via Appia, durante i vasti lavori di riparazione delle condutture fognarie.

La statua romana ben conservata può essere “certamente identificata come una figura che rappresenta Herclues”, secondo il Parco Archeologico dell’Appia Antica, per “la clava e il mantello del leone che ne copre la testa”.

Gli archeologi affermano che la statua non è stata trovata nel suo contesto originale e che era stata sepolta lì durante i lavori di costruzione del sistema fognario nella prima metà del XX secolo.

Foto Parco Regionale dell’Appia Antica

“All’epoca non c’erano controlli archeologici, quindi potrebbe succedere”, ha detto Francesca Romana Paolillo del ministero della Cultura italiano Corriere della Sera giornale, aggiungendo che la statua è attualmente sottoposta a test per determinarne l’origine e la data.

Paolillo ha anche sottolineato che la statua “rappresenta una figura vestita da Ercole, non l’eroe mitologico in persona”.

La reliquia è stata scoperta a 20 metri di profondità, intorno al secondo miglio della via Appia, l’antica strada romana che sta cercando di essere riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Separatamente, uno scavo iniziato la scorsa estate davanti alle Terme di Caracalla si è concluso questa settimana, con gli archeologi che hanno presentato alla stampa le loro scoperte.

Scavi alla ricerca del primo miglio della via Appia. Photo credit Fabio Caricchia/Ministero italiano della cultura.

Le scoperte includevano una testa in marmo di un giovane del I secolo d.C., nonché frammenti di ceramica, monete e gioielli di vari periodi diversi.

Lo scavo non ha però raggiunto il risultato sperato dagli archeologi, ovvero trovare il punto di partenza del primo miglio della via Appia.

Conosciuto come il Regina viarumo regina delle strade, la Via Appia fu iniziata nel 312 aC e alla fine si diresse da Roma a Brindisi, a 500 km di distanza sulla costa adriatica.

Nei mesi scorsi gli esperti sono riusciti a scavare fino a una profondità di otto metri nel sito di Caracalla ma sono stati costretti a fermarsi a causa dell’eccessiva falda che si è rivelata ingestibile anche con le pompe idrauliche.

Scavi adiacenti alle Terme di Caracalla. Photo credit Fabio Caricchia/Ministero italiano della cultura.

Significativamente, gli archeologi hanno portato alla luce i resti di una strada del X secolo che ritengono sia la prova che il percorso seguiva il corso dell’antica via Appia durante il Medioevo.

Per ora – però – l’inafferrabile punto di partenza dell’Appia Antica resta nascosto sottoterra.

Foto di copertina Parco Regionale dell’Appia Antica

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Cultura

L’Italia apre il Museo Caruso a Napoli

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Napoli omaggia il tenore Caruso di un museo.

Il primo museo nazionale italiano dedicato al grande tenore Enrico Caruso ha aperto mercoledì a Napoli, 150 anni dopo la nascita della leggenda dell’opera nella città italiana.

Ospitato nel Palazzo Reale, il nuovo Museo Caruso contiene mostre multimediali tra cui registrazioni musicali e filmati accanto a documenti d’archivio, costumi e fotografie.

Salutando Caruso come “il più grande tenore che sia mai esistito”, la curatrice del museo Laura Valente ha detto ai giornalisti: “Al di là del suo grande talento e della sua straordinaria voce, ha davvero forgiato un nuovo modo di cantare, di esprimersi sul palco, in un certo modo, come ha fatto Maria Callas”.

“Caruso è stato un artista straordinario. La critica dice che è uno dei più grandi tenori di tutti i tempi” – ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – “ma direi anche che rappresenta un’immagine positiva di Napoli nel mondo”.

Nato nel 1873, Caruso ha realizzato quasi 250 registrazioni e ha tenuto recital e spettacoli operistici in tutto il mondo.

Una star globale, è stato il primo artista a vendere più di un milione di copie di un disco – Vesti la giubba da Leoncavallo Io Pagliacci – nel 1902.

Tuttavia, nonostante il suo successo internazionale, Caruso giurò di non cantare mai più nella sua città natale dopo le tiepide recensioni della sua esibizione al Teatro S. Carlo nel 1901.

Morì a Napoli nel 1921, all’età di 48 anni, ed è sepolto nel cimitero cittadino di S. Maria del Pianto.

L’ingresso al Museo Caruso è compreso nel biglietto per il Palazzo Reale di Napoli.

Foto Musei Italiani – Twitter

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Cultura

Installazione artistica di Michelangelo Pistoletto distrutta da un incendio a Napoli

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Di Pistoletto Venere degli Stracci è stato installato due settimane fa.

Un’installazione di arte pubblica del celebre artista contemporaneo italiano Michelangelo Pistoletto è stata completamente distrutta da un incendio a Napoli all’inizio di mercoledì 12 luglio.

L’opera monumentale, intitolata Venere degli Stracci O Venere degli stracciè stato installato due settimane fa in Piazza del Municipio, alla presenza dell’artista e del sindaco Gaetano Manfredi.

Michelangelo Pistoletto con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi all’inaugurazione di Venere degli Stracci in Piazza del Municipio il 28 giugno. Foto Comune di Napoli.

Ancora ignote le cause dell’incendio, sono in corso accertamenti per accertare se il rogo sia stato doloso o frutto di un incidente.

L’opera è stata svelata il 28 giugno nell’ambito dell’iniziativa Napoli Contemporanea 2023 che ha l’obiettivo di dare spazio all’arte contemporanea negli spazi pubblici all’aperto di Napoli.

Pistoletto, che ha da poco compiuto 90 anni, è pittore, action artist e teorico dell’arte ed è uno dei principali rappresentanti del movimento italiano dell’Arte Povera.

Il suo lavoro è attualmente oggetto di una grande retrospettiva al Chiostro del Bramante di Roma.

Foto di copertina Agenzia Nova

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Cultura

Il ministro della cultura italiano fa una gaffe all’evento del premio del libro

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Premio Strega vinto dalla compianta Ada D’Adamo.

Il ministro della cultura italiano Gennaro Sangiuliano è sotto accusa dopo aver insinuato di non aver letto i libri selezionati per il Premio Strega, il massimo riconoscimento letterario italiano, nonostante abbia votato.

Durante la premiazione di giovedì sera a Roma – che ha visto vincere postuma la recentemente scomparsa Ada D’Adamo con il suo libro Vieni d’aria – il presentatore dell’evento Geppi Cucciari ha chiesto al ministro della cultura di dire qualche parola.

“Ho ascoltato le storie che questa sera si esprimono in questi libri selezionati e sono tutte storie che ti catturano e ti fanno pensare” – ha detto Sangiuliano – “Proverò a leggerle”.

Seguì un silenzio imbarazzato, con un Cucciari apparentemente stordito che chiedeva: “Ah… tu… non li hai letti?”

Sangiuiliano ha poi insistito sul fatto di aver letto i libri selezionati – “perché ho votato” – prima di affermare che intendeva dire che voleva “approfondirli”.

“Oltre la copertina, dentro!”, ha scherzato Cucciari, prima di lanciare un applauso al ministro.

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