Il ministero degli Esteri italiano ha affermato che i diplomatici espulsi rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale.
Il governo italiano ha espulso 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza, ha detto martedì il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, descrivendo i funzionari come “personae non grata”.
L’espulsione dei diplomatici è stata presa “d’intesa con altri partner europei e atlantici ed è stata necessaria per motivi legati alla nostra sicurezza nazionale, nell’ambito dell’attuale situazione di crisi derivante dall’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa”, Di Maio ha detto all’emittente statale RAI News.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato all’agenzia di stampa russa TASS che Mosca darà una “risposta adeguata” all’espulsione dei suoi diplomatici dall’Italia.
La mossa arriva il giorno dopo che i governi francese e tedesco hanno espulso rispettivamente 35 e 40 diplomatici dalla Federazione Russa, riferisce Corriere della Sera.
In un comunicato della Rappresentanza diplomatica russa in Italia, l’Ambasciatore Razov “esprime esplicitamente la sua protesta” contro la “decisione ingiustificata” dell’Italia che porterà ad un “ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali”.
Il comunicato, citato dall’art Corriere della Seraha ribadito che la mossa “non rimarrà senza risposta” da parte della Russia e che “non è stata fornita alcuna prova” che i funzionari espulsi costituissero un pericolo per la sicurezza italiana.
L’Italia è l’ultimo paese dell’UE ad espellere diplomatici russi tra l’indignazione internazionale per gli omicidi nella città ucraina di Bucha, vicino a Kiev, dove decine di corpi sono stati trovati nei giorni scorsi in fosse comuni o per strada.
L’ondata di espulsioni di diplomatici russi nell’UE è stata definita una “mossa miope” dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha detto ai giornalisti che “porterebbe inevitabilmente a misure di ritorsione”, riferisce Al Jazeera.
Foto ANSA