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Il soggiorno romano nei quattro sensi di Jusepe de Ribera

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Ribera ha creato il Cinque sensi serie durante i suoi quattro anni a Roma.

Tre anni dopo la morte solitaria di Caravaggio su una spiaggia fuori Porte Ercole, uno spagnolo, ancora poco più che ventenne, arrivò a Roma via Parma dove la sua raffigurazione di San Martino per la chiesa di S. Prospero gli aveva fatto ottenere la raccomandazione di un altro grande maestro barocco Guido Reni .

Come risulta dagli atti parrocchiali, ben presto Jusepe de Ribera fu alloggiato presso i suoi fratelli in via Margutta, allora come oggi polo artistico. La sua permanenza quadriennale (1612-1616) è attestata dal registro dell’Accademia di S. Lucia, con la quale evidentemente, pur guadagnando un principesco cinque o sei scudi al giorno, aveva accumulato debiti.

Forse cercando parallelismi con Caravaggio, il biografo Giulio Mancini accenna a una vita sfrenata, anche se questa sarebbe finita con la partenza di Ribera per Napoli. “Lo Spagnoletto” entra in contatto con lo storico artista siciliano Bernardo Azzolino.

A titolo di prova, Azzolino chiese a Ribera di disegnargli una testa. Questo Ribera lo fece a tal punto che, come in una favola, Azzolino fece al giovane arrivato un’offerta: “Tutto quello che hai visto sarà tuo poiché, se vuoi sposare mia figlia, è a lei che sono destinati tutti i miei merce.”

Così Jusepe prese in moglie l’allora sedicenne Caterina. A differenza di Caravaggio, la sua esistenza da quel momento fu relativamente stabile, una delle sue figlie divenne persino il suo modello. Quando gli fu offerto di lavorare nella sua nativa Spagna, Ribera rimase fermo, a detta di tutti un esilio di sua spontanea volontà, finendo per essere sepolto nel quartiere Margoglino di Napoli nel 1652.

Ma per tornare al suo soggiorno romano. Grazie all’appoggio dell’ex mecenate di Caravaggio, il marchese Vincenzo Giustiani, Ribera avrebbe avuto il tempo di studiare l’opera del genio scomparso. Per citare Palomini che scrive nel 1724, “Ribera padroneggiava il chiaroscuro di Caravaggio, facendo progressi quotidiani, con ripetuta imitazione dalla natura”. Un altro legame con Caravaggio sarebbe il Barocco ‘Teatro della Crudeltà’, un’arena in cui si potrebbe dire che Ribera mettesse addirittura in scena il suo mentore tormentato e più famoso.

Come Byron Don Juan descrive alcuni dipinti nella dimora della famiglia del poeta: “Dei martiri intimoriti, come Spagnoletto contaminato / Il suo pennello con tutto il sangue di tutti i santi”. Descriveva più volte lo scorticamento di San Bartolomeo. In un contesto pagano, c’è il suo Marsia nel museo di Capodimonte di Napoli, Apollo che presiede la scena con una serie di bisturi mentre il satiro con problemi ai denti si contorce verso lo spettatore in un’impresa di scorcio.

Eppure Ribera potrebbe produrre opere più beatificanti che violente. Tale, per esempio, è il suo radioso ritratto del sogno di Giacobbe. Né nei dipinti realizzati durante il soggiorno romano di Ribera si vede uno strumento di lesione o una macchia di sangue: la serie dei Cinque Sensi evoca una calma studiata. (L’udito è andato perduto, gli altri quattro sono dispersi nelle collezioni di tutto il mondo).

Odore da Ribera, collezione privata.

Prendere Odore, qui sostantivo o verbo, transitivo e intransitivo insieme, pungentemente indicativo. Il povero di Ribera è accompagnato da un tris di verdure, riunendo in un unico fotogramma natura morta e ritratto. “Odore che potresti sbucciare”, dice un detto. La cipolla tagliata gli pizzica il naso ancora più appuntito, si crogiola nell’ordito e nella trama degli odori, un elfo rustico, jinn del fetore, satiro da taverna. Cappello malconcio. Barba a ciuffo di capra. Maniche con strappi circolari come spacchi: tutte emanano, a loro volta, un loro sentore.

Ribera li dipinge con la stessa cura con cui i pittori più convenzionali potrebbero dipingere le vesti di un cardinale o il farsetto profumato dell’arciduca. “Sbalordirò Parigi con una mela”, disse Cézanne. Ribera gestisce un equivalente con due cipolle spezzate e una testa d’aglio. Un rametto simbolico di bergamotto viene sopraffatto. La vista annusa. Le narici lampeggiano.

Dagli odori che puoi vedere alle cose che puoi sentire. Tocco presenta un sosia cieco di Michelangelo che si sente un pezzo di scultura antica. O meglio “vederne” i lineamenti per nostro conto. Le sue mani modellate con rigore scultoreo confermano come la mancanza di un senso possa esaltarne un altro. Ciò che diamo per scontato diventa per il soggetto un atto di devozione. La sua fronte si aggrotta per la concentrazione.

Come nelle nature morte olandesi, la pittura acquista un peso relativo tutto suo. In un esercizio di sinestesia, il tatto viene esaltato come una sorta di occhio interiore. Intanto sul tavolo di fronte, un ritratto-quadro steso suggerisce il legame tra la perfezione della scultura antica e il ritrovato naturalismo pittorico del barocco.

Tocco Ribera, Museo Norton Simon, Pasadena.

Se Tocco si occupa di ciò che è vicino, Vista estende al cielo il nuovo naturalismo, pittura e astronomia mai così ben allineate. In essa un uomo tiene in mano il primo cannocchiale dell’arte occidentale. Opportunamente è intarsiato con due bande d’oro. Ecco il dispositivo che Galileo sviluppò qualche anno prima, alzando di 20 volte il fulcro dell’invenzione del 1608 dell’olandese Hans Lipperhey. Galileo, grazie ai suoi aggiustamenti, nel 1609 abbozzò le fasi lunari con tutti i suoi buchi e crateri.

Poi nel 1613, dopo aver ammirato il cielo sul tetto di S. Maria Maggiore, l’artista Ludovico Cigoli, amico di Galileo, osò inserire nell’affresco dell’Immacolata Concezione nel Cappella Paolina della basilica. La Vergine poggia su una sfera tutt’altro che liscia, mentre il sole alle sue spalle è segnato dalle macchie che Galileo osservò per la prima volta nel 1610.

Torniamo velocemente al ritratto di Ribera: la fronte tesa e lo sguardo spalancato della figura centrale sembrano riflettere lo stupore per i nuovi fenomeni astronomici di cui anche lui avrebbe potuto aver appena preso parte. Vista con ulteriore interesse è la possibilità che Ribera e Galileo si siano effettivamente incontrati; le loro date in città coincidono più o meno, così come i circoli dotti (cfr. la citata Accademia di S. Lucia) in cui si sono mossi.

Vista di Ribera. Museo Franz Mayer, Messico.

Dove lo sfondo negli altri tre quadri di Ribera è in ombra, Vista ha una finestra. La veduta crepuscolare che incornicia ricorda vagamente quella di Adam Elsheimer Fuga in Egitto. L’immagine notturna del 1609 dell’artista tedesco è meno terra che cielo. Fu anche rivoluzionario: seguendo le scoperte esposte in Galileo Siderio Nunzio, la Via Lattea è raffigurata non come una nuvola ma come un agglomerato di innumerevoli stelle. Come nell’affresco del Cigoli la luna è craterizzata.

Quindi sono chiaramente visibili le costellazioni: l’Orsa Maggiore e il Leone, con la stella di Regolo che getta luce tematica sulle scene bibliche sottostanti. (Regulus per re appena nato; la Via Lattea per scala verso il cielo.) Florian Heine nel suo La prima volta: innovazioni nell’arte individua una data: Elsheimer riproduce il cielo di Roma com’era il 19 giugno 1609. Ciò con una precisione resa possibile dallo strumento simile a quello impugnato cautamente dal modello lunare di Ribera.

Da un lato, il ritratto dello Spagnoletto rende omaggio a Galileo. Meno direttamente, attraverso l’immagine di quella finestra all’interno di un’immagine, potrebbe anche fare un riferimento incrociato a Elsheimer, attivo a Roma fino alla sua morte prematura nel 1610, solo pochi anni prima? Speculazione, eppure nel piccolo (e internazionale) mondo del barocco romano, non irrealizzabile.

A pochi passi da via Margutta, il pittore tedesco è sepolto in S. Lorenzo in Lucina. Rubens lo loda in una lettera. Ribera, anche se tangenzialmente, stava facendo lo stesso con la pittura? Torna con i piedi per terra con Gusto, l’ultimo dipinto sopravvissuto della serie. Immagina qualsiasi osteriapassato o presente: c’è una figura seduta, il farsetto argenteo macchiato dalle fuoriuscite, che si abbina cromaticamente al piatto di acciughe sul tavolo davanti.

Gusto di Ribera. Wadsworth Ateneo, Hartford, Connecticut.

Grub prima dell’arte, guarda male tra un boccone e l’altro, minacciando di far scoppiare un bottone. O convertire il suo serrato quarto di vino in un missile. Come uno skipper esperto in piena tempesta, lo spagnolo è all’altezza delle peggiori condizioni meteorologiche umane. Non accetta solo il pungolo a bordo. Mettendo la sua arte al primo posto, la apprezza.

Alcuni fanno risalire il tagliafoglie di Ribera all’oste di Caravaggio Misericordia a Napoli, Ribera aveva già fatto un’incursione nel capoluogo meridionale. Perché avrebbe dovuto andare così lontano? La tensione elettrica raffigurata è sicuramente di prima mano.

Poi c’è l’elemento medico, un commentatore che diagnostica nel naso e nelle guance rubiconde del commensale e nell’indice gonfio i sintomi della gotta. Ritratto come monito sanitario, perenne attualità, realismo da Urbs Eterna. Peccato che, a causa delle connessioni spagnole di Ribera, le quattro opere discusse siano finite nel Nuovo Mondo, lontane da Roma e quindi piuttosto trascurate.

“Ancora un caravaggista” lo Spagnoletto viene spesso etichettato; è tempo di una rivalutazione verso l’alto.

Di Martin Bennett

Questo articolo è stato pubblicato nell’edizione online di gennaio 2023 della rivista Wanted in Rome.

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L’Italia affronta lo sciopero dei trasporti pubblici locali lunedì 24 luglio

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Scioperi per colpire i servizi di trasporto locale nelle città di tutta Italia.

I pendolari a Roma e in altre città italiane devono affrontare l’interruzione dei servizi di trasporto pubblico locale a causa di uno sciopero nazionale di quattro ore lunedì 24 luglio.

L’azione sindacale è stata indetta dal sindacato USB e riguarderà i servizi di autobus, metropolitana e tram, con orari di sciopero variabili da città a città.

A Roma lo sciopero riguarderà i servizi ATAC, Cotral e Roma TPL dalle 8.30 alle 12.30, secondo il sito di Roma Mobilità.

USB ha affermato che lo sciopero è in risposta a una serie di controversie tra cui il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, nonché la retribuzione e la sicurezza sul posto di lavoro.

L’azione sindacale programmata arriva dopo che due recenti scioperi hanno causato interruzioni diffuse ai servizi ferroviari e agli aeroporti in Italia.

Per informazioni ufficiali sui prossimi scioperi in Italia consultare il sito del ministero dei trasporti.

Credito fotografico: Phuong D. Nguyen / Shutterstock.com.

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In Italia i conducenti che abbandonano i cani rischiano di perdere la patente

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Per Salvini abbandonare gli animali domestici è “atto di assoluta barbarie”.

I conducenti in Italia che abbandonano i loro cani sul ciglio della strada potrebbero rischiare la sospensione o la revoca della patente di guida, su proposta del ministro dei trasporti italiano Matteo Salvini.

La mossa proposta è tra una serie di possibili modifiche a un disegno di legge sulla sicurezza stradale da discutere in parlamento, ha detto giovedì Salvini al senato, come parte delle misure per inasprire le sanzioni a chi scarica i propri animali domestici quando va in vacanza.

“Oltre ad essere un atto di assoluta barbarie e inciviltà, rischia anche di mettere a repentaglio l’incolumità di chi viaggia”, ha detto Salvini, aggiungendo di augurarsi che le misure proposte “aiutino a far capire che deve essere una vacanza per tutti”.

Ha anche detto che parlerà con l’associazione dei comuni italiani ANCI per garantire l’accesso degli animali alle spiagge, oltre a parlare con l’Ente per l’aviazione civile ENAC per gli animali che viaggiano sugli aerei.

L’intervento di Salvini arriva una settimana dopo che la Polizia di Stato italiana ha lanciato una campagna contro l’abbandono degli animali durante le vacanze estive.

Citando i dati dell’ente nazionale per la protezione degli animali ENPA, la polizia ha affermato che nel 2022 una media di 127 animali al giorno sono stati abbandonati o consegnati ai rifugi, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

A chi viaggia con animali quest’estate si consiglia di “fare numerose soste, tenere l’animale all’ombra e dargli da bere spesso”, secondo la campagna della polizia.

La polizia ha anche ricordato che l’abbandono di un animale è un reato, con pene fino a un anno di reclusione e multe da 1.000 a 10.000 euro.

“Se vi capita di vedere un cane abbandonato o qualcuno che lo abbandona, non esitate a chiamare i numeri di emergenza 112 o 113” – dicono i carabinieri – “Un animale domestico lasciato in strada o in autostrada, oltre ad essere destinato a morte certa, può rappresentare anche un grave pericolo per la circolazione e per gli altri utenti della strada”.

Per conoscere la procedura per l’adozione di un cane a Roma, consulta la nostra guida.

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Roma svela il progetto forestale vincente per il nuovo Museo della Scienza

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Museo della Scienza in zona Flaminio.

Roma ha svelato i piani per un nuovo museo della scienza nella capitale giovedì dopo che il progetto vincitore è stato scelto da una giuria presieduta dal celebre ‘archistar’ Daniel Libeskind.

Il vincitore del concorso internazionale è stato lo studio di architettura romano ADAT Studio con il progetto “Science Forest” che incorpora natura e spazi sospesi collegati da passerelle in vetro.

Il Museo della Scienza sorgerà nell’area Flaminio, nell’ex caserma militare di via Guido Reni, vicino al complesso museale e Auditorium del MAXXI.

Tutto secondo i piani, i lavori di costruzione del progetto da 75 milioni di euro inizieranno nel 2025, con l’inaugurazione del museo prevista per il 2027.

Per maggiori dettagli sul progetto (in italiano) consultare il sito web della città.

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