Gli ambientalisti chiedono al governo di agire rapidamente.
L’Italia è a rischio di una grave siccità poiché i suoi fiumi e laghi soffrono di una grave mancanza d’acqua a causa delle scarse o assenti precipitazioni durante l’inverno, ha avvertito il gruppo ambientalista Legambiente.
Il problema è più acuto al nord e colpisce in particolare il fiume Po che ha il 61 per cento di acqua in meno del normale per questo periodo dell’anno.
Il vasto bacino del Po, irrigato dal fiume più lungo d’Italia, produce circa un terzo della produzione agricola del Paese.
Anche la neve in montagna scarseggia, avverte Legambiente, con meno della metà delle nevicate normali sulle Alpi quest’anno.
Il gruppo ambientalista ha chiesto al governo di affrontare il problema, evidenziando una serie di proposte nell’ambito di una strategia nazionale per l’acqua.
Questi includono la raccolta dell’acqua piovana, la riduzione delle perdite idriche, il miglioramento dell’efficienza dell’irrigazione e la sollecitazione del settore agricolo ad adottare colture che richiedono meno acqua.
Venezia è attualmente interessata da maree eccezionalmente basse, o “acqua bassa”, un fenomeno che può verificarsi nella città dei canali in questo periodo dell’anno.pic.twitter.com/8draUvRXuW— Ricercato a Roma (@wantedinrome) 7 febbraio 2023
L’allarme siccità arriva mentre Venezia affronta maree estremamente basse, lasciando le gondole bloccate nei canali della città, mentre al Lago di Garda il livello dell’acqua è sceso abbastanza da permettere alle persone di raggiungere a piedi l’isola di San Biagio.
“Il 2023 è appena iniziato ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi meteorologici estremi, livelli di siccità”, ha detto il direttore di Legambiente Giorgio Zampetti, il quale ha avvertito che la siccità prolungata non colpisce solo l’agricoltura e l’industria, ma sconvolge anche l’equilibrio dell’ecosistema.
Lo scorso luglio l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni settentrionali attorno al fiume Po, stanziando fondi per 36,5 milioni di euro per far fronte alla crisi.
Le rovine nascoste dell’antico Ponte di Nerone, o Pons Neronianus, emergono dal letto del fiume Tevere a Roma a causa della siccità di questa estate. pic.twitter.com/4dSrL6OzRl— Ricercato a Roma (@wantedinrome) 31 agosto 2022
Mentre l’Italia ha affrontato la peggiore siccità degli ultimi 70 anni la scorsa estate, l’arcivescovo di Milano ha pregato per la pioggia mentre a Roma il livello del fiume Tevere è sceso per rivelare i resti dell’antico Pons Neronianus o Ponte di Nerone.