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Cultura

I siti segreti d’Italia aperti per le Giornate FAI di Primavera 2023

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Siti storici di tutta Italia aperti per l’edizione 2023 delle Giornate FAI di Primavera.

Circa 750 noti edifici e siti storici italiani aprono le loro porte al pubblico nel fine settimana del 25-26 marzo nell’ambito dell’iniziativa annuale delle Giornate di Primavera organizzata dal Fondo Ambiente Italiano (FAI).

I siti includono palazzi, castelli, abbazie, biblioteche, parchi, percorsi naturalistici e giardini di 400 città d’Italia di rara apertura, in quella che è la 31a edizione della popolare manifestazione.

Alcuni dei punti salienti in giro per l’Italia nelle Giornate FAI di Primavera di quest’anno includono:

Roma: lo splendido settecentesco Villa Bonapartesede dal 1950 dell’ambasciata francese presso la Santa Sede, costruita nel 1750 tra Porta Pia e Porta Salaria: e il razionalista Palazzo Piacentini-Vaccarosede del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, con le sue vetrate disegnate da Mario Sironi.

Milano: il XVI secolo Palazzo Marino, situato nella centralissima Piazza della Scala, sede del Comune di Milano dal 1861; e lo storico sede dell’emittente statale RAI in Corso Sempione.

Bologna: L’Accademia delle Scienze, fondata nel 1690, prosperò nell’Età dell’Illuminismo.

Napoli: Il neoclassico Palazzo Salerno in Piazza del Plebiscito che funge da quartier generale dell’esercito nell’Italia meridionale.

Palazzo Piacentini-Vaccaro, Roma. Foto FAI.

Simile al National Trust britannico, il FAI lavora per preservare e promuovere il patrimonio culturale italiano attraverso l’educazione, il restauro e le giornate aperte annuali.

Da quando è iniziata nel 1993, l’iniziativa open day primaverile ha attratto circa 12 milioni di visitatori.

Le visite e le visite sono gratuite ma si richiede ai partecipanti una donazione minima di 3 euro per sostenere l’opera del FAI nella cura del patrimonio culturale italiano.

L’elenco completo degli edifici e dei monumenti partecipanti, nonché gli orari di visita, è consultabile sul sito del FAI.

Immagine di copertina: Palazzo Bonaparte. Credito fotografico: Giovanni Formosa-FAI.

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Cultura

L’Italia apre il Museo Caruso a Napoli

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Napoli omaggia il tenore Caruso di un museo.

Il primo museo nazionale italiano dedicato al grande tenore Enrico Caruso ha aperto mercoledì a Napoli, 150 anni dopo la nascita della leggenda dell’opera nella città italiana.

Ospitato nel Palazzo Reale, il nuovo Museo Caruso contiene mostre multimediali tra cui registrazioni musicali e filmati accanto a documenti d’archivio, costumi e fotografie.

Salutando Caruso come “il più grande tenore che sia mai esistito”, la curatrice del museo Laura Valente ha detto ai giornalisti: “Al di là del suo grande talento e della sua straordinaria voce, ha davvero forgiato un nuovo modo di cantare, di esprimersi sul palco, in un certo modo, come ha fatto Maria Callas”.

“Caruso è stato un artista straordinario. La critica dice che è uno dei più grandi tenori di tutti i tempi” – ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – “ma direi anche che rappresenta un’immagine positiva di Napoli nel mondo”.

Nato nel 1873, Caruso ha realizzato quasi 250 registrazioni e ha tenuto recital e spettacoli operistici in tutto il mondo.

Una star globale, è stato il primo artista a vendere più di un milione di copie di un disco – Vesti la giubba da Leoncavallo Io Pagliacci – nel 1902.

Tuttavia, nonostante il suo successo internazionale, Caruso giurò di non cantare mai più nella sua città natale dopo le tiepide recensioni della sua esibizione al Teatro S. Carlo nel 1901.

Morì a Napoli nel 1921, all’età di 48 anni, ed è sepolto nel cimitero cittadino di S. Maria del Pianto.

L’ingresso al Museo Caruso è compreso nel biglietto per il Palazzo Reale di Napoli.

Foto Musei Italiani – Twitter

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Cultura

Installazione artistica di Michelangelo Pistoletto distrutta da un incendio a Napoli

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Di Pistoletto Venere degli Stracci è stato installato due settimane fa.

Un’installazione di arte pubblica del celebre artista contemporaneo italiano Michelangelo Pistoletto è stata completamente distrutta da un incendio a Napoli all’inizio di mercoledì 12 luglio.

L’opera monumentale, intitolata Venere degli Stracci O Venere degli stracciè stato installato due settimane fa in Piazza del Municipio, alla presenza dell’artista e del sindaco Gaetano Manfredi.

Michelangelo Pistoletto con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi all’inaugurazione di Venere degli Stracci in Piazza del Municipio il 28 giugno. Foto Comune di Napoli.

Ancora ignote le cause dell’incendio, sono in corso accertamenti per accertare se il rogo sia stato doloso o frutto di un incidente.

L’opera è stata svelata il 28 giugno nell’ambito dell’iniziativa Napoli Contemporanea 2023 che ha l’obiettivo di dare spazio all’arte contemporanea negli spazi pubblici all’aperto di Napoli.

Pistoletto, che ha da poco compiuto 90 anni, è pittore, action artist e teorico dell’arte ed è uno dei principali rappresentanti del movimento italiano dell’Arte Povera.

Il suo lavoro è attualmente oggetto di una grande retrospettiva al Chiostro del Bramante di Roma.

Foto di copertina Agenzia Nova

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Cultura

Il ministro della cultura italiano fa una gaffe all’evento del premio del libro

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Premio Strega vinto dalla compianta Ada D’Adamo.

Il ministro della cultura italiano Gennaro Sangiuliano è sotto accusa dopo aver insinuato di non aver letto i libri selezionati per il Premio Strega, il massimo riconoscimento letterario italiano, nonostante abbia votato.

Durante la premiazione di giovedì sera a Roma – che ha visto vincere postuma la recentemente scomparsa Ada D’Adamo con il suo libro Vieni d’aria – il presentatore dell’evento Geppi Cucciari ha chiesto al ministro della cultura di dire qualche parola.

“Ho ascoltato le storie che questa sera si esprimono in questi libri selezionati e sono tutte storie che ti catturano e ti fanno pensare” – ha detto Sangiuliano – “Proverò a leggerle”.

Seguì un silenzio imbarazzato, con un Cucciari apparentemente stordito che chiedeva: “Ah… tu… non li hai letti?”

Sangiuiliano ha poi insistito sul fatto di aver letto i libri selezionati – “perché ho votato” – prima di affermare che intendeva dire che voleva “approfondirli”.

“Oltre la copertina, dentro!”, ha scherzato Cucciari, prima di lanciare un applauso al ministro.

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