La polemica arriva mentre l’Italia cerca il riconoscimento dell’UNESCO per la cucina italiana.
Un recente articolo del Financial Times mettere in discussione l’autenticità di alcuni dei piatti simbolo della cucina italiana ha, prevedibilmente, suscitato scalpore in Italia.
L’articolo è stato criticato dall’organizzazione agricola italiana Coldiretti come “un attacco surreale” che arriva pochi giorni dopo che l’Italia ha lanciato un’offerta per inserire la cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Intitolato ‘Tutto ciò che io, un italiano, pensavo di sapere sul cibo italiano è sbagliato’, l’articolo di Marianna Giusti presenta un’intervista allo storico del cibo e professore dell’Università di Parma Alberto Grandi che “ha dedicato la sua carriera a sfatare i miti sul cibo italiano” .
“La cucina italiana è davvero più americana che italiana”, afferma Grandi, citando la pizza come primo esempio e affermando che “la maggior parte degli italiani non aveva sentito parlare di pizza fino agli anni ’50”.
“Molti “classici” italiani, dal panettone al tiramisù, sono invenzioni relativamente recenti”, ha affermato nell’articolo, suggerendo che “l’esatta corrispondenza moderna” del parmigiano “è il parmigiano del Wisconsin”.
L’articolo, che rileva “l’atteggiamento spesso ridicolo dell’Italia nei confronti della purezza culinaria”, cita anche lo storico del cibo Luca Cesari, autore di Breve storia della pastache sostiene che la carbonara sia “un piatto americano nato in Italia”.
In un comunicato la Coldiretti ha replicato a queste affermazioni che “cercano di banalizzare la tradizione alimentare nazionale” e che l’articolo “potrebbe far sorridere se non nascondesse preoccupanti risvolti economici e occupazionali”.
La candidatura dell’UNESCO per la cucina italiana, lanciata congiuntamente la scorsa settimana dai ministeri della cultura e dell’agricoltura, ha sottolineato gli stretti legami tra cultura, cibo e stile di vita in un “mosaico di tradizioni” basato su un insieme di “pratiche sociali, riti e gesti basati su molte conoscenze locali” tramandate di generazione in generazione.