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Cultura

L’Italia ricorda Rino Gaetano nel suo anniversario

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Rino Gaetano muore a Roma il 2 giugno 1981.

L’Italia ricorda il popolare cantautore Rino Gaetano, a 42 anni dalla sua prematura scomparsa all’età di 30 anni, con eventi di musica dal vivo il 2 e 3 giugno.

Un festival annuale di musica dal vivo noto come Rino Gaetano Day – organizzato da Anna e Alessandro Gaetano, sorella e nipote di Rino – si terrà quest’anno a Roma in due serate.

Il concerto evento, giunto alla sua 13a edizione, si svolgerà al Parco Talenti, con ingresso gratuito dalle ore 18.00 in entrambe le giornate.

Ricordando Rino Gaetano

Due anni fa l’Italia ha celebrato il 40° anniversario della morte di Gaetano emettendo un francobollo in suo onore, parte della serie “Eccellenze Italiane”.

Il francobollo raffigurava il volto sorridente del musicista con il suo tipico cappello a cilindro sullo sfondo di un cielo blu, un riferimento a uno dei suoi più grandi successi Ma il cielo è sempre più blu (Ma il cielo è sempre più blu).

A Gaetano è stata intitolata anche una nuova arena per concerti nel Parco delle Valli di Roma e uno speciale cofanetto dell’opera del cantante, Istantanee e Tabùè stato rilasciato per celebrare l’anniversario.

Più di quattro decenni dopo la sua morte, Gaetano e la sua musica rimangono estremamente popolari in Italia.

Chi era Rino Gaetano?

Salvatore Antonio Gaetano è nato nella regione della Calabria meridionale nel 1950 prima di trasferirsi all’età di 10 anni a Roma dove avrebbe vissuto il resto della sua breve vita.

Ha fatto la sua svolta musicale nel 1975 con Ma il cielo è sempre più bluuna canzone sbarazzina sulla quotidianità, disseminata di ironia, luoghi comuni e contraddizioni.

Testi satirici

Gaetano divenne presto noto per le sue canzoni satiriche, che prendevano di mira i politici e sostenevano le proteste sociali, tutte cantate con voce roca e potente.

Rino Gaetano (1950-1981)

I suoi testi spesso gli causavano problemi, in particolare con la canzone del 1976 Nuntereggae piùche originariamente citava il premier Aldo Moro (prima del suo sequestro) e il giornalista Indro Montanelli, i cui nomi sono stati cancellati per evitare polemiche.

Successo critico

Il successo continua per Gaetano con il suo secondo album, Mio fratello è figlio unico (My Brother is an Only Child) nel 1976, e il suo terzo album l’anno successivo, Aidache presentava l’omonimo successo.

Nota per la sua originalità, la canzone è l’ode di Gaetano all’Italia e alla sua storia, raccontata attraverso la figura di Aida.

Nel 1980 Gaetano registra il suo ultimo album E io ci stocaratterizzato da un tono serio e sonorità rock, di cui ha cantato la title track durante la sua ultima apparizione televisiva il 31 maggio 1981.

Morte

Due giorni dopo, nelle prime ore del 2 giugno, Festa della Repubblica, Gaetano stava tornando a casa da solo lungo la via Nomentana di Roma dove si è scontrato con un furgone all’incrocio con viale XXI Aprile, morendo per le ferite riportate poche ore dopo.

Rino Gaetano è sepolto nel cimitero cittadino del Verano e sulla sua lapide si legge: Ma il cielo è sempre più blu.

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Cultura

L’Italia apre il Museo Caruso a Napoli

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Napoli omaggia il tenore Caruso di un museo.

Il primo museo nazionale italiano dedicato al grande tenore Enrico Caruso ha aperto mercoledì a Napoli, 150 anni dopo la nascita della leggenda dell’opera nella città italiana.

Ospitato nel Palazzo Reale, il nuovo Museo Caruso contiene mostre multimediali tra cui registrazioni musicali e filmati accanto a documenti d’archivio, costumi e fotografie.

Salutando Caruso come “il più grande tenore che sia mai esistito”, la curatrice del museo Laura Valente ha detto ai giornalisti: “Al di là del suo grande talento e della sua straordinaria voce, ha davvero forgiato un nuovo modo di cantare, di esprimersi sul palco, in un certo modo, come ha fatto Maria Callas”.

“Caruso è stato un artista straordinario. La critica dice che è uno dei più grandi tenori di tutti i tempi” – ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – “ma direi anche che rappresenta un’immagine positiva di Napoli nel mondo”.

Nato nel 1873, Caruso ha realizzato quasi 250 registrazioni e ha tenuto recital e spettacoli operistici in tutto il mondo.

Una star globale, è stato il primo artista a vendere più di un milione di copie di un disco – Vesti la giubba da Leoncavallo Io Pagliacci – nel 1902.

Tuttavia, nonostante il suo successo internazionale, Caruso giurò di non cantare mai più nella sua città natale dopo le tiepide recensioni della sua esibizione al Teatro S. Carlo nel 1901.

Morì a Napoli nel 1921, all’età di 48 anni, ed è sepolto nel cimitero cittadino di S. Maria del Pianto.

L’ingresso al Museo Caruso è compreso nel biglietto per il Palazzo Reale di Napoli.

Foto Musei Italiani – Twitter

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Cultura

Installazione artistica di Michelangelo Pistoletto distrutta da un incendio a Napoli

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Di Pistoletto Venere degli Stracci è stato installato due settimane fa.

Un’installazione di arte pubblica del celebre artista contemporaneo italiano Michelangelo Pistoletto è stata completamente distrutta da un incendio a Napoli all’inizio di mercoledì 12 luglio.

L’opera monumentale, intitolata Venere degli Stracci O Venere degli stracciè stato installato due settimane fa in Piazza del Municipio, alla presenza dell’artista e del sindaco Gaetano Manfredi.

Michelangelo Pistoletto con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi all’inaugurazione di Venere degli Stracci in Piazza del Municipio il 28 giugno. Foto Comune di Napoli.

Ancora ignote le cause dell’incendio, sono in corso accertamenti per accertare se il rogo sia stato doloso o frutto di un incidente.

L’opera è stata svelata il 28 giugno nell’ambito dell’iniziativa Napoli Contemporanea 2023 che ha l’obiettivo di dare spazio all’arte contemporanea negli spazi pubblici all’aperto di Napoli.

Pistoletto, che ha da poco compiuto 90 anni, è pittore, action artist e teorico dell’arte ed è uno dei principali rappresentanti del movimento italiano dell’Arte Povera.

Il suo lavoro è attualmente oggetto di una grande retrospettiva al Chiostro del Bramante di Roma.

Foto di copertina Agenzia Nova

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Cultura

Il ministro della cultura italiano fa una gaffe all’evento del premio del libro

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Premio Strega vinto dalla compianta Ada D’Adamo.

Il ministro della cultura italiano Gennaro Sangiuliano è sotto accusa dopo aver insinuato di non aver letto i libri selezionati per il Premio Strega, il massimo riconoscimento letterario italiano, nonostante abbia votato.

Durante la premiazione di giovedì sera a Roma – che ha visto vincere postuma la recentemente scomparsa Ada D’Adamo con il suo libro Vieni d’aria – il presentatore dell’evento Geppi Cucciari ha chiesto al ministro della cultura di dire qualche parola.

“Ho ascoltato le storie che questa sera si esprimono in questi libri selezionati e sono tutte storie che ti catturano e ti fanno pensare” – ha detto Sangiuliano – “Proverò a leggerle”.

Seguì un silenzio imbarazzato, con un Cucciari apparentemente stordito che chiedeva: “Ah… tu… non li hai letti?”

Sangiuiliano ha poi insistito sul fatto di aver letto i libri selezionati – “perché ho votato” – prima di affermare che intendeva dire che voleva “approfondirli”.

“Oltre la copertina, dentro!”, ha scherzato Cucciari, prima di lanciare un applauso al ministro.

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