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L’Italia ricorda la tragedia del ragazzo morto nel pozzo

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L’Italia ripensa all’anniversario della tragedia di Vermicino, i cui falliti tentativi di salvataggio si sono svolti in diretta televisiva.

In questo giorno di 42 anni fa, un bambino cadde in profondità in un pozzo in un villaggio vicino a Frascati, a circa 20 km a sud-est di Roma.

Alfredo Rampi, detto Alfredino, aveva sei anni.

La sera del 10 giugno 1981, il ragazzo aveva chiesto al padre se poteva tornare a piedi attraverso il campo fino alla casa di villeggiatura della famiglia. Era una breve passeggiata e suo padre disse di sì.

Quando più tardi suo padre tornò a casa non c’era traccia di Alfredino. I suoi genitori allarmati iniziarono a cercarlo e presto furono raggiunti da una squadra di ricerca della polizia.

Alfredino Rampi

Il gruppo di ricerca si imbatte in un pozzo nella proprietà attigua ma inizialmente viene escluso in quanto coperto da una lastra di metallo appesantita da pietre.

Poco dopo, però, un vigile del fuoco insiste per controllare il pozzo e, infilando la testa nel baratro, scorge i gemiti di Alfredino.

Mamma,’ giunse la debole voce da molto in basso.

Si scopre che il proprietario del terreno aveva coperto il pozzo, scavato abusivamente, senza rendersi conto che il ragazzino era rimasto intrappolato all’interno.

Inizia un’operazione d’urgenza per salvare Alfredino.

Il salvataggio è complicato fin dall’inizio: l’imboccatura del pozzo è larga solo 28 cm e la galleria è profonda 80 metri, con pareti molto irregolari.

Dopo che i soccorritori hanno abbassato una lampada all’interno, si scopre che il bambino è bloccato a una profondità di circa 36 metri, bloccato da una rientranza.

La mamma di Alfredino, Franca Rampi, con soccorritori e volontari. Foto ANSA.

Il primo tentativo di salvare Alfredino si rivela un disastro: i soccorritori calano nel pozzo un’asse di legno, per permettere al bambino di aggrapparsi ad essa, ma questa si incastra a 24 metri di profondità e la fune ad essa legata si spezza.

Il pozzo è ora bloccato.

Nella notte arrivano sul posto i tecnici della RAI che, calando le loro apparecchiature nel pozzo, permettono ai soccorritori di comunicare con Alfredino.

Gli speleologi del Soccorso alpino si offrono volontari per calarsi nel pozzo nel tentativo di rimuovere l’asse che blocca l’operazione di soccorso.

I tentativi falliscono.

Si decide di iniziare a scavare due gallerie, una verticale e una orizzontale, nel tentativo di raggiungere Alfredino che ormai chiede acqua.

Tuttavia lo scavo è ostacolato fin dall’inizio dal terreno accidentato, poi granitico, che rende difficoltoso lo scavo.

Alfredino, che soffre di cardiopatie congenite, entra ed esce dal sonno.

Giorno di riposo, 11 giugno. In tarda mattinata la RAI inizia a trasmettere in diretta dal luogo dei soccorsi di Vermicino. L’intenzione è quella di filmare la preparazione al salvataggio di Alfredino, atteso imminente.

Tragicamente, questo non va secondo i piani.

Con il passare della giornata milioni di persone si sintonizzano per assistere ai tentativi di salvataggio. Migliaia di persone si sono radunate intorno al sito per guardare.

I soccorritori lavorano incessantemente, il loro lavoro è spesso ostacolato da ostacoli tecnici. Le telecamere continuano a girare.

La copertura televisiva non-stop attira fino a 21 milioni di telespettatori nelle ore di punta. Il presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini, si reca sul posto per offrire conforto ai genitori di Alfredino.

Il Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini, visita il sito di Vermicino. Foto ANSA.

Un Pertini visibilmente sconvolto giura di non muoversi fino a quando Alfredino non sarà salvato.

Le condizioni del ragazzo cominciano a peggiorare.

Poi, la mattina del 12 giugno (un giorno e mezzo dopo la sua caduta) Alfredino smette di rispondere ai soccorsi.

Entro quella sera, la perforazione dei tunnel è completata, con il tunnel orizzontale che raggiunge una profondità di 34 metri.

I soccorritori poi fanno una terribile scoperta.

Le vibrazioni della perforazione hanno fatto scivolare il ragazzo circa 30 metri più in basso nel pozzo.

Con Alfredino che ora non risponde e intrappolato a circa 60 metri sotto terra, l’unica opzione è calare qualcuno nella restante parte del pozzo.

Dopo molteplici tentativi falliti da parte di esperti speleologi, i soccorritori iniziarono a scegliere gli uomini più piccoli e minuscoli che riuscivano a trovare, per inserirsi nell’abisso stretto e sempre più profondo.

Un volontario si fa avanti. Si chiama Angelo Licheri.

Ha viaggiato da Roma appositamente per offrire i suoi servizi.

Liccheri si spoglia sott’acqua e viene calato nel pozzo, a testa in giù.

Angelo Licheri. Foto ANSA.

Dopo essere sceso per 60 metri, Licheri raggiunge Alfredino che è molto debole ma ancora reattivo.

Licheri cerca di sollevare lo spirito del ragazzo. Promette di comprargli una bicicletta nuova, che lo porterà a pescare.

Tutti i tentativi di Licheri di mettere un’imbracatura ad Alfredino falliscono, così come i suoi sforzi sostenuti per tirarlo su, fuori dal fango. Alfredino scivola più a fondo.

Dopo 45 minuti – molto più dei 25 minuti massimi considerati sicuri per una missione capovolta – un Licheri disperato manda un bacio ad Alfredino, dice “Ciao piccolino” e fa l’agonizzante chiamata per essere sollevato senza il ragazzo.

Quando Licheri riemerge, sviene e sarebbe ricoverato in ospedale per un mese per le ferite riportate nella sua missione.

Falliscono anche i successivi tentativi di altri di salvare Alfredino. L’ultimo volontario in miniatura a raggiungere il ragazzo è stato Donato Caruso. Era l’alba del 13 giugno.

“Non respira.”

Caruso è riuscito a mettere al sicuro Alfredino con le manette ma il suo polso è scivolato fuori ed è caduto ulteriormente. Caruso non riusciva a smuovere il suo corpo inerte dal fango.

Dopo aver abbassato una sonda sonar, i medici non sono stati in grado di rilevare un battito cardiaco.

Alfredino Rampi è stato dichiarato morto alle 06.36 di sabato 13 giugno. La sua morte è stata annunciata in diretta, tra le lacrime, dal conduttore televisivo Massimo Valentini.

Il corpo di Alfredino non sarebbe stato recuperato fino all’11 luglio, un mese dopo la sua caduta.

Conseguenze

La morte di Alfredino porterebbe alla creazione della protezione civile italiana.

La trasmissione in diretta del tentativo di salvataggio ha anche innescato un grande dibattito in Italia sull’etica dei media e sulla privacy.

Foto ANSA.

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L’Italia affronta lo sciopero dei trasporti pubblici locali lunedì 24 luglio

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Scioperi per colpire i servizi di trasporto locale nelle città di tutta Italia.

I pendolari a Roma e in altre città italiane devono affrontare l’interruzione dei servizi di trasporto pubblico locale a causa di uno sciopero nazionale di quattro ore lunedì 24 luglio.

L’azione sindacale è stata indetta dal sindacato USB e riguarderà i servizi di autobus, metropolitana e tram, con orari di sciopero variabili da città a città.

A Roma lo sciopero riguarderà i servizi ATAC, Cotral e Roma TPL dalle 8.30 alle 12.30, secondo il sito di Roma Mobilità.

USB ha affermato che lo sciopero è in risposta a una serie di controversie tra cui il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, nonché la retribuzione e la sicurezza sul posto di lavoro.

L’azione sindacale programmata arriva dopo che due recenti scioperi hanno causato interruzioni diffuse ai servizi ferroviari e agli aeroporti in Italia.

Per informazioni ufficiali sui prossimi scioperi in Italia consultare il sito del ministero dei trasporti.

Credito fotografico: Phuong D. Nguyen / Shutterstock.com.

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In Italia i conducenti che abbandonano i cani rischiano di perdere la patente

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Per Salvini abbandonare gli animali domestici è “atto di assoluta barbarie”.

I conducenti in Italia che abbandonano i loro cani sul ciglio della strada potrebbero rischiare la sospensione o la revoca della patente di guida, su proposta del ministro dei trasporti italiano Matteo Salvini.

La mossa proposta è tra una serie di possibili modifiche a un disegno di legge sulla sicurezza stradale da discutere in parlamento, ha detto giovedì Salvini al senato, come parte delle misure per inasprire le sanzioni a chi scarica i propri animali domestici quando va in vacanza.

“Oltre ad essere un atto di assoluta barbarie e inciviltà, rischia anche di mettere a repentaglio l’incolumità di chi viaggia”, ha detto Salvini, aggiungendo di augurarsi che le misure proposte “aiutino a far capire che deve essere una vacanza per tutti”.

Ha anche detto che parlerà con l’associazione dei comuni italiani ANCI per garantire l’accesso degli animali alle spiagge, oltre a parlare con l’Ente per l’aviazione civile ENAC per gli animali che viaggiano sugli aerei.

L’intervento di Salvini arriva una settimana dopo che la Polizia di Stato italiana ha lanciato una campagna contro l’abbandono degli animali durante le vacanze estive.

Citando i dati dell’ente nazionale per la protezione degli animali ENPA, la polizia ha affermato che nel 2022 una media di 127 animali al giorno sono stati abbandonati o consegnati ai rifugi, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

A chi viaggia con animali quest’estate si consiglia di “fare numerose soste, tenere l’animale all’ombra e dargli da bere spesso”, secondo la campagna della polizia.

La polizia ha anche ricordato che l’abbandono di un animale è un reato, con pene fino a un anno di reclusione e multe da 1.000 a 10.000 euro.

“Se vi capita di vedere un cane abbandonato o qualcuno che lo abbandona, non esitate a chiamare i numeri di emergenza 112 o 113” – dicono i carabinieri – “Un animale domestico lasciato in strada o in autostrada, oltre ad essere destinato a morte certa, può rappresentare anche un grave pericolo per la circolazione e per gli altri utenti della strada”.

Per conoscere la procedura per l’adozione di un cane a Roma, consulta la nostra guida.

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Roma svela il progetto forestale vincente per il nuovo Museo della Scienza

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Museo della Scienza in zona Flaminio.

Roma ha svelato i piani per un nuovo museo della scienza nella capitale giovedì dopo che il progetto vincitore è stato scelto da una giuria presieduta dal celebre ‘archistar’ Daniel Libeskind.

Il vincitore del concorso internazionale è stato lo studio di architettura romano ADAT Studio con il progetto “Science Forest” che incorpora natura e spazi sospesi collegati da passerelle in vetro.

Il Museo della Scienza sorgerà nell’area Flaminio, nell’ex caserma militare di via Guido Reni, vicino al complesso museale e Auditorium del MAXXI.

Tutto secondo i piani, i lavori di costruzione del progetto da 75 milioni di euro inizieranno nel 2025, con l’inaugurazione del museo prevista per il 2027.

Per maggiori dettagli sul progetto (in italiano) consultare il sito web della città.

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